Cosa facciamo
Il LAD sperimenta l'applicazione delle tecnologie alla ricerca archeologica, sul campo e nei laboratori. Negli ultimi decenni Internet e il suo più famoso servizio, il Web, hanno letteralmente invaso le nostre vite, diventando strumenti di comunicazione sempre più totalizzanti, un'esperienza che si è vista esasperare durante i lunghi periodi di isolamento sociale dovuto alla pandemia. Da vari anni, anche la ricerca archeologica ha sperimentato i canali comunicativi offerti dalla Rete, all'inizio esclusivamente per raccontarsi e allargare il proprio pubblico e, successivamente, anche per potenziare la propria ricerca. Banche dati online, webGIS, cloud computing e ora anche intelligenza artificiale sono solo alcune delle parole chiave che stanno diventando sempre più familiari anche per le ricerche "tradizionali".
Il LAD è rivolto all'esplorazione di queste potenzialità, a creare ponti e facilitare l'interscambio tra la ricerca archeologia e il mondo dell'Information and Communication Technology (ICT). Il LAD quindi cerca di studiare, indagare, capire, esplorare, governare ed anticipare quello che sembra ormai essere il panorama futuro della nostra ricerca.
Infine, il LAD sposa una visione etica delle applicazioni tecnologiche, ponendo l'accento sulla trasparenza dei processi, la condivisione, la riproducibilità e la reciproca collaborazione. Per questo motivo pone il focus principale sulle tecnologie open source e sul software libero. Tutti i nostri progetti sono distribuiti con licenze aperte e pubblicati in repository ad accesso aperto!
Dal 2021, il LAD è impegnato sul campo con un progetto internazionale di ricerca e scavo archeologico nel sito di Çuka e Ajtoit, antica Kestría, in Albania meridionale.