Indice


La Missione Archeologica

La Missione Archeologica della Sapienza a Çuka e Ajtoit (antica Kestría) in Albania meridionale prende vita nel 2021 grazie a una convenzione di ricerca tra il Dipartimento SARAS della Sapienza Università di Roma e l'Istituto Archeologico di Tirana, parte dell'Accademia degli Studi Albanologici d'Albania. La missione, diretta da Julian Bogdani (Sapienza, Roma) e Albana Meta (IA, Tirana), opera con il riconoscimento ufficiale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il progetto è finalizzato alla documentazione, scavo e studio storico-archeologico del centro ellenistico fortificato di Kestría, localizzato sulla collina di Çuka e Ajtoit, in Albania meridionale e del suo territorio.

Introduzione al sito

Le fortificazioni di Çuka e Ajtoit si trovano sulla collina omonima vicino all'abitato di Çiflik, nel comune di Konispoli, in Albania meridionale e sono stati dichiarato di Monumento di Interesse Culturale con legge 6 del 15.01.1963, su proposta del Rettorato dell'allora Università Statale di Tirana. La collina domina con il suo profilo affilato la piana di Vrina a nord e quella di Vardhari a sud, trovandosi a metà strada tra Butrinto e Konispoli, a diretto controllo del punto dove il fiume Pavlla esce dalla stretta gola di Bogazi (il toponimo significa strettoia, gola in turco e persiano) e, con una inversione di 90 gradi, si dirige verso la piana di Vrina. Dal punto di vista archeologico, si tratta di un'area estremamente ricca, con testimonianze che vanno dalla Preistoria (la grotta di Konispoli, quella di Shën Marena, Vagalati) al periodo ellenistico e romano (Malathrea, la cava di Shkalla, Bregu i Sterës, il passo di Kato Aetos) e del periodo tardoantico e medievele (il monastero di Çiflik), senza comprendere in questo breve elenco l'interessantissima e vicina area di Mursia, Xara e Vrina.

Storia degli studi

Il sito archeologico è stato visitato da William M. Leake nel gennaio del 1805 durante la sua visita a Konispoli e da François C.H.L. Pouqueville, il quale, oltre alle fortificazioni in opera poligonale, fa menzione anche della cinta tardoantica. Çuka e Ajtoit fu rilevata topograficamente e scavata per la prima volte negli anni Venti del secolo scorso dalla missione italiana diretta da Luigi Maria Ugolini, che chiusi i lavori a Phoinike si era spostata nella vicina Butrinto, dove aveva intrapreso scavi estensivi.

Il topografo della missione italiana, Dario Roversi Monaco, ha compilato il rilievo generale della collina, delle mura e degli altri resti archeologici all'epoca visibili. Sfortunatamente queste campagne non furono pubblicate e per moltissimo tempo i manoscritti furono ritenuti perduti, mentre invece erano custoditi in uno degli archivi della missione a Roma. Questa situazione perdura fino al 2005 quando vennero parzialmente pubblicati dalla missione inglese che in quegli anni svolgeva le proprie attività a Butrinto.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le ricerche sul campo vennero riprese solo verso fine degli anni Cinquanta, in collaborazione con gli archeologi russi, i consorti Blavatski. Çuka e Ajtoit venne ricognita nel 1958 e scavata nel 1959 e i lavori erano seguiti per la parte albanese da Hasan Ceka. Neppure queste indagini videro la luce della stampa, ma dal lungo articolo di Dh. Budina (1971) che costituisce la Carta archeologica della costa dello Ionio e del bacino di Delvina, e che recepisce in forma sintetica la documentazione d'archivio disponibile, sappiamo che l'attenzione degli archeologi si concentrò nel cosiddetto Palazzo e nella porta della cinta muraria nei suoi pressi. Merito importante di questa spedizione è la redazione di una planimetria generale dei resti della collina, l'unica a lungo disponibile.

I lavori sul terreno vennero ripresi nel 1978 da parte dell'allora direttore dell'Istituto di Archeologia Selim Islami e oltre al cd. Palazzo e la cinta ellenistica vennero indagate anche circa 40 abitazioni. Inoltre anche le fortificazioni tardoantiche furono oggetto di un approfondimento. Ancora una volta, i lavori non vennero pubblicati per lunghi anni e pochissime sono le notizie edite circa queste attività. È solo nel 2008 che viene pubblicato un volume postumo che raccoglie vari studi e ricerche di Selim Islami, editi e inediti, tra i quali figurano anche le campagne di Çuka e Ajtoit.

Questi studi sul terreno vengono completati da alcune ricerche specifiche che gettano una luce importante sul sito, come le fortificazioni ellenistiche (Ceka 1976), le fasi tardoantiche (Lako 1982, 1982b), le abitazioni (Baçe, Bushati 1989), ecc. Negli anni Novanta del secolo scorso anche la missione archeologica inglese attiva nel sito di Butrinto rivolge il suo interesse a questo sito, sia con ricerche d'archivio che con riscontri sul terreno. Pubblicati in formato digitale nel 2005, questi risultati, vennero pubblicati nel 2020 in forma definitiva (Hernandez, Hodges 2020).

Nell'ambito della Missione Italiana dell'Università di Bologna a Phoinike e in occasione della mia tesi di Specializzazione in Archeologia presso la stessa università, mi sono occupato in maniera approfondita di questo sito, cercando di ricostruire la storia degli studi, con una particolare attenzione sugli scavi di Ugolini e sui rilievi di Roversi Monaco, che benché non completati costituiscono a tutt'oggi la base planimetrica più dettagliata della collina.

Questi lavori sono stati pubblicati in maniera sintetica in italiano (Bogdani 2006) e albanese (Bogdani 2009).

Finalità del progetto

Com'è chiaro dalla sintesi dei paragrafi precedenti, Çuka e Ajtoit non è un sito sconosciuto alla ricerca archeologica albanese e internazionale. Ma è anche vero che le edizioni di queste ricerche hanno visto la luce della stampa in maniera sintetica e per lo più moltissimi anni dopo la chiusura degli scavi, e anche molti anni dopo la scomparsa dei loro autori. In ogni caso queste pubblicazioni costituiscono oggi una base indispensabile per la conoscenza del sito antico e delle sue vasi di vita.

Negli ultimi decenni le nostre conoscenza sulla regione della Caonia hanno fatto importanti passi in avanti grazie alle pubblicazioni dei lavori a Phoinike, Butrinto e nella valle del Drinos. Da questi studi emerge sempre più chiaramente l'importanza dei cosiddetti insediamenti di secondo ordine, seguendo una classificazione che si basa unicamente sulla superficie difesa da mura, come Melani, Malçani, Borshi dhe Çuka e Ajtoit. Questi centri sono senza dubbio una parte importantissima del sistema di fortificazione regionale realizzato in età ellenistica dai centri urbani principali (principalmente Phoinike e Antigonea), e nello stesso tempo sono punti di riferimento importanti per le comunità locali, koinà, i cui nomi spesso rimangono a noi sconosciuti a causa della mancanza del dato epigrafico. Nel caso di Çuka e Ajtoit, gli studi di Luis Robert portano alla nostra conoscenza la presenza in quest'area della tribù dei Pergamioi. Lo stesso studioso, come successivamente N. Hammond hanno quindi identificato il sito di Çuka e Ajtoit con l'antica Kestría, il centro principale della regione di Kestríne la cui ascendenza mitica viene fatta risalire a Kestrînos, figlio degli esuli troiani Eleno e Andromaca, che governano la regione dopo la morte di Neottolemo (Paus. 1.11.1. , 2.23.6).

Nessuno di questi centri secondari è stato indagato in maniera sistematica e dettagliata e la ripresa delle ricerche a Çuka e Ajtoit permetterebbe di gettare una luce importante sull'organizzazione della regione di Kestríne e della valle del fiume Pavlla, un'area di confine tra le tribù caone e tesprote. I grandi centri urbani, che hanno tradizionalmente monopolizzato l'attenzione degli studiosi, costituiscono l'eccezione per l'area epirota, anche durante il periodo ellenistico e quello romano. È dunque fondamentale per la conoscenza del sistema regionale approfondire archeologicamente la conoscenza dei centri secondari, tra i quali Kestría costituisce l'esempio di gran lunga più monumentale.

In quest'ottica, lo studio della storia e della topografia di Çuka e Ajtoit da una parte, e della regione di Kestríne dall'altra, sono fondamentali. Questo studio verrà compiuto nel pieno rispetto di tutte le fasi di vita dell'antico sito, cercando di contestualizzare non solo i resti monumentali del periodo ellenistico o tardoantico, ma con un'attenzione particolare anche per le fasi meno note archeologicamente, come quella pre-ellenistiche (età del Ferro e periodo Classico) e anche romana.

Per quanto riguarda gli aspetti particolari, le fortificazioni di Çuka e Ajtoit sono un palinsesto oltremodo interessante e monumentale delle varie tecniche edilizie usate in regione per la costruzione di opere di fortificazione e uno dei rari casi dell'uso del poligonale in Caonia. Per questo motivo il sito costituisce un laboratorio unico per lo studio delle tecniche di fortificazione nella regione. La datazione delle sue mura è stato fatto fino ad oggi su basi prettamente stilistiche, ma gli studi dell'ultimo decennio nelle limitrofe regioni della Caonia e della Tesprozia, e più oltre in tutto il bacino del Mediterraneo, ci spingono a riconsiderare con attenzione i criteri metodologici e di ridiscutere dalle fondamenta la questione cronologica. Nuovi auspicabili dati stratigrafici da saggi mirati e l'approfondita analisi delle tecniche di costruzione porteranno certamente nuovo materiale per lo studio diacronico delle opere murarie.

La diacronia è un'altra caratteristica importante di questo centro. Gli scavi precedenti hanno messo in risalto la presenza di altre fasi oltre a quella ellenistica, come quella romana, tardoantica e medievale. Più labili, ma non assenti, le tracce di fasi più antiche, finora mai del tutto contestualizzate. Continuità e cesure indagabili archeologicamente rendono particolarmente adatto il sito di Çuka e Ajtoit all'analisi e ricostruzione nella longue durée.

Per quanto riguarda gli aspetti urbanistici e architettonici, lo studio della edilizia residenziale privata e non acquista un'importanza di primo piano in questo sito, grazie alla presenza di decine di unità residenziali, sia dentro la cinta delle fortificazioni, che al suo esterno, nella “città bassa”, come lo chiama S. Islami o “il Palazzo”, come viene chiamato dagli abitanti della zona. Le soluzioni planimetriche sono per lo più molto semplici, almeno per quanto riguarda le abitazioni dell'“acropoli” (sempre usando la terminologia di S. Islami), dove la mancanza di spazio utile e il terreno fortemente accidentato limitano moltissimo lo spazio utile alla costruzione. Diversa è la situazione presso “il Palazzo”, delle cui strutture piuttosto monumentali (una porta in opera poligonale, con copertura a finto arco è stata trasportata e rimontata nel cortile del Museo Nazionale di Tirana) ancora non disponiamo di una interpretazione certa.

Produzione scientifica

In questi anni i membri della missione hanno avviato un processo importatente di produzione scientifica e disseminazione dei risultati della ricerca, attraverso varie pubblicazioni e partecipazioni a workshop e convegni. Di seguito si offre una rapida panoramica, in continui aggiornamento.

Pubblicazioni

  • Bogdani, Julian. c.d.s. “Chaonia in Epirus. A fresh assessment in light of new archaeological data” in Redefining Ancient Epirus. Borders, Boundaries, Landscapes, 1. Brepols.
  • Bogdani, Julian. c.d.s. “Documenting a hilltop settlement: methodologies and preliminary results of the joint Albano-Italian project at Çuka e Ajtoit (Albania)”. Groma 8 (2023).
  • Bogdani, Julian e Nadia Aleotti. 2024. “Le necropoli di Çuka e Ajtoit: vecchie e nuove ricerche a confronto”. Atlante Tematico di Topografia Antica, 33: 139-160.
  • Bogdani, Julian. 2023 “Documentare l'invisibile. Il progetto Çuka e Ajtoit: rilievo e documentazione di un sito d'altura”. Archeologia Aerea XVI 2022: 89-101.
  • Bogdani, Julian. 2022. “ΚΕΣΤΡΙΑ ΤHΣ ΧΑΟΝIΑΣ: appunti sulla geografia e storia di una regione di frontiera”. Hesperìa. Studi sulla Grecità d’Occidente 40: 87-104.
  • Bogdani, Julian e Albana Meta. 2022. “Kërkime të reja shqiptaro-italiane në Çukën e Ajtoit”. Candavia, 9: 141-159

Organizazioni di convegni

Partecipazione a convegni con comunicazione

  • Fra storia e archeologia: Corcira e l’epeiros. Nuovi dati e prospettive di ricerca Seminario Internazionale 20-21 Novembre 2023. Titolo dell'intervento “Cestria tra Corcira ed Epiro. Nuove ricerche a Çuka e Ajtoit”. https://lad.saras.uniroma1.it/notizie/2023-11-20_21-corcira-e-l-epeiros/
  • Linking Pasts And Sharing Knowledge. Mapping Archaeological Heritage, Legacy Data Integration and Web Technologies for Modelling Historical Landscapes. A Hybrid Conference hosted by the University of Naples Federico II, and organised with the Sapienza University of Rome and the University of Sheffield. 13-14 Novembre 2023. Università di Napoli Federico II. Titolo dell’intervento (con D. D’Erasmo): “Old data, old methodology and new research. A case study of legacy data integration from the Kestrine region, Epirus”
  • Arkeologjia shqiptare në 75-vjetorin e krijimit të saj: arritje, risi dhe perspektiva. Accademia delle Scienze di Albania, 8-9 novembre 2023. Titolo dell’intervento (con Albana Meta): “Kestria, një qytet epirot: kërkime të reja arkeologjike në Çukën e Ajtoit”.
  • Beyond the Wall: City Walls & Urban planning. International workshop. Università di Lille (Francia), con il sostegno dell'École Française d’Athènes. Lille 5-6 dicembre 2022. https://lad.saras.uniroma1.it/notizie/2022-12-05_06-beyond-the-wall/
  • Epirus in the Roman World and the New Research on the Acropolis of Butrint by the Albanian Institute of Archaeology and the University of Bologna. Università di Bologna, 10-11 novembre 2022. https://site.unibo.it/butrint/en/photogallery/international-workshop-epirus-in-the-roman-world-and-new-research-on-the-acropolis-of-butrint. Titolo dell’intervento (con A. Meta): Kestrine: new data for the long-term archaeology of a border region
  • Landscape Archaeology: a discussion between the new paradigms of methodology. Scuola Superiore di Studi Avanzati. Sapienza Università di Roma. 17 ottobre 2022. Titolo dell’intervento: Fortified Landscapes: ethnos and polis in Chaonia, Epirus in the light of recent research
  • L'Epiro e l'Illiria Meridionale: Scavi e Ricerche Recenti, 6 maggio 2021. Webminar, Università di Bologna. Titolo dell’intervento: Siti fortificati di secondo ordine in Caonia. Il caso di Çuka e Aitoit. https://site.unibo.it/butrint/en/agenda/bogdani-siti-fortificati-di-secondo-ordine-in-caonia-il-caso-di-uka-e-aitoit
  • Beyond the wall: Study of fortifications between architecture and history. (Sezione: 2. Study Scales and Goals: citadel, city, region). Incontri online a cura dell' École française d'Athènes (EfA). 7 Dicembre 2020. Titolo dell'intervento: “Fortifying the ethnos. The case study of Chaonia, Epirus”

Campagna 2023

Il 13 giugno si è conclusa la terza campagna archeologica della missione congiunta della Sapienza Università di Roma e l'Istituto Archeologico di Tirana a Çuka e Ajtoit (Albania) che ha visto la partecipazione di ricercatori e studenti delle due nazioni.

La campagna si è svolta tra il 14 maggio e il 13 giugno 2023 e ha avuto molteplici obiettivi, quali il completamento del rilievo della collina attraverso la ormai collaudata metodologia del rilievo fotogrammetrico con drone. A queste attività è stata affiancata quella di documentazione e rilievo a terra con metodologie tradizionali dei resti osservati nei modelli digitali e il completamento di un secondo saggio di scavo nell'area del Palazzo, che ha portato alla luce materiali ceramici di IV secolo a.C., che al momento definiscono la fase più antica di questo complesso.

Ai piedi della collina, un'attenzione particolare è stata dedicata alle strutture della Basilica medievale presso Çiflik. La chiesa è stata pulita ed è stato eseguito un attento rilievo tridimensionale sempre per mezzo fotogrammetrico. Il modello è alla base di uno studio stratigrafico delle strutture che è in corso di svolgimento. Al fine di verificare le straigrafie, sono stati eseguiti anche due saggi stratigrafici nell'area, uno all'interno della chiesa e uno in una posizine esterna, nei pressi di una struttura probabilmente legata alla chiesa stessa. L'esame preliminare delle stratigrafie e dei materiali conferma al momento la datazione al XIII secolo delle strutture della chiesa.

Infine, sono state condotte ricerche nel sito noto con il toponimo di Kisha e Psarit, letteralmente chiesa (alb. kisha) del pesce (gr. ψάρι). Il sito era stato visitato brevenmente l'anno precedente e vi erano state notate tracce di strutture in opera rettangolare e di strutture murarie con uso di malta di calce, di datazione probabilmente medievale. Anche in questo caso è stata efettuata una pulizia superficiale (non completa e approfondita a causa del ridotto tempo a disposizione) e un saggio di scavo che ha messo in evidenza la presenza di una fase di età romana imperiale. I muri in opera rettangolare definiscono un edificio in pianta rettangolare, mentre quelli di dimensioni minori con uso di malta probabilmente fanno riferimento ad un edificio di dimensioni minori e provvisto di abside, da interpretare quasi certamente con la chiesa che ha dato il nome al sito. La conoscenza di questo sito dovrà essere approfondita nelle prossime campagne.
Questo sito non era conosciuto precedentemente nella letteratura archeologica.

Come nelle campagna precedenti, anche quest'anno le ricerche puntuali sono state affiancate da ricognizioni nel territorio su segnalazione degli abitanti della zona, che hanno portato alla nostra conoscenza nuove e importanti tracce di interesse archeologico, che saranno oggetto di ricerche approfondite nelle prossime campagne.

Partecipanti

Direzione missione:

  • Julian Bogdani (Sapienza, Roma, Italia)
  • Albana Meta (Istituto di Archeologia, Tirana, Albania)

Senior staff:

  • Nadia Aleotti (Sapienza, Roma, Italia)
  • Domizia D'Erasmo (Sapienza, Roma, Italia)
  • Noemi Giovino (Sapienza, Roma, Italia)
  • Eleonora Iacopini (Sapienza, Roma, Italia)
  • Paolo Rosati (Sapienza, Roma, Italia)

BA, MA:

  • Halil Braho (Università di Tirana, Albania)
  • Dea Hate (Università di Tirana, Albania)
  • Antonio Maria Fini (Sapienza, Roma, Italia)
  • Filippo Josić (Sapienza, Roma, Italia)
  • Noemi Lerro (Sapienza, Roma, Italia)

Campagna 2022

Il 18 luglio 2022 si è chiusa la seconda campagna di ricerche archeologiche sul campo presso il sito di Çuka e Ajtoit (Albania), che ha visto la partecipazione di ricercatori italiani della Sapienza Università di Roma e dell'Istituto di Archeologia di Tirana. Quest'anno si è attivata anche una proficua collaborazione con l'Università di Tirana che ha reso possibile la partacipazione alle indagini di studenti di questo Ateneo.

La campagna si è svolta tra 22 giugno e il 18 luglio 2022 e ha avuto diversi obiettivi, tra i quali i principali sono stati il completamento del rilievo della collina e dei resti archeologici, utilizzando riprese fotografiche da drone ed eleborazione fotogrammetriche. Inoltre, la campagna 2022, ha visto l'affiancamento di rilievi a terra tramite GNSS in modalità RTK, reso possibile dalla collaborazione della Missione con la ditta Rilievi srl per la strumentazione GNSS e con il programma ALBCORS del Geoportale Nazionale Albanese (ASIG). Questo ha reso possibile il georiferimento con alta precisione (ca. 2cm) di tutti i rilievi eseguiti.

Inoltre, si è proceduto alla verifica e schedatura archeologica dei resti archeologici identificati dai rilievi della campagna precedente (2021). Attraverso un paziente lavoro di identificazione, schedatura, documentazione fotografica e analisi sono stati documentati grande parte dei settori della città, un lavoro reso particolarmente difficoltoso dalla natura accidentata e in forte pendenza del terreno. Questa importantissima verifica ha portato da un lato all'esclusione dal quadro di interesse archeologico di alcune tracce individuate dalla fotorafia aerea, da attribuire alla naturale conformazione del terreno, dall'altra alla conferma della stragrande maggioranza degli altri rilievi e all'identificazione di altre strutture e complessi la cui identificazione dall'alto era resa difficile o impossibile per diversi fattori. Si dispone, a questo punto, di una base archeologica molto solida per la ricostruzione della planimetrie del centro antico, comprendente non solo le fortificazioni ma anche le numerose abitazione e altri terrazzi edificati che sono stati individuati.

Sono stati inoltre eseguiti due saggi stratigrafici, uno nel cosiddetto “Palazzo”, la struttura a mezza costa e fuori dalle mura che si trova lungo le pendici ovest della collina, dove è stato possibile individuare e documentare stratigraficamente alcuni depositi stratigrafici sigillati, molto utili per la datazione delle strutture poligonali del “Palazzo”.

Il secondo saggio è stato eseguito presso una delle struttre del cd. villaggio ottomano, su un pianoro rialzato ai piedi delle pendici nordorientali della collina, individuato nella precedente campagna. Anche in questo caso il sondaggio aveva il fine di verificare la consistenza e bontà dei depositi archeologici e fornire qualche indicazione funzionale e cronologica delle strutture.

Il lavoro di questa campagna si prolungherà nei prossimi mesi con lo studio del materiale archeologico, principalmente ceramico, ora conservato presso i depositi dell'Istituto Archeologico albanese di Saranda. Il materiale è stato raccolto nelle stratigrafie dei saggi, ma anche in superficie, con raccolte a campione in aree diverse della città, al fine di offrire un panorama quanto più completo delle diverse fasi di vita del centro antico. Lo studio è ancora in una fase molto preliminare, ma qualche primo risultato riguarda il rinvenimento di frammenti ceramici ad impasto, probabilmente risalente all'età del Bronzo finale, in più aree della collina, a testimoniare una presenza probabilmente insediativa e non solo sporadica in questo periodo. Fondamentale in questa direzione è stata la partecipazione alla prima parte della missione del prof. Alessandro Vanzetti della Sapienza. Inoltre, sembrano confermate le ipotesi cronologiche circa il villaggio ottomano, avanzate inizialmente unicamente su basi topografiche. Il materiale raccolto in superficie e quello proveniente dal saggio sembrano confermare una datazione delle strutture a partire almeno dal 1600 con continuità fino alle soglie del 1900. Anche in questo caso lo studio approfondito del materiale archeologico porterà nel futuro un contributo importante alla comprensione di questa parte del sito antico.

Un ringraziamento particolare va infine a Halil Shabani, archeologo locale ora in pensione che ha dato un contributo importante per la conoscenza e documentazione della ricca area di Konispoli. Con lui abbiamo effettuato dei sopralluoghi nel territorio utili alla conoscenza di siti segnalati ma poco noti nella bibliografia in lingua albanese e del tutto ignoti in quella internazionele. Inoltre è stato possibile verificare positivamente alcune segnalazioni locali di altri siti archeologici, del tutto sconosciuti, come la strada terrazzata e basolata nei pressi della collina di Çuka e Ajtoit.

Oltre che da colleghi e amici, i lavori della Missione sono stati visitati e segnalati anche dai media albanesi, nazionali e locali, i quali hanno prodotto servizi e documentari, come quello della rete nazionale Top Channel (disponibile all'indirizzo https://youtu.be/5kCHIahg4CA) e il servizio di Report TV, ripreso da SarandaWeb e da Shqiptarja.com.

Partecipanti

Direzione missione:

  • Julian Bogdani (Sapienza, Roma, Italia)
  • Albana Meta (Istituto di Archeologia, Tirana, Albania)

Senior:

  • Domizia D'Erasmo (Sapienza, Roma, Italia)
  • Noemi Giovino (Sapienza, Roma, Italia)
  • Paolo Rosati (Sapienza, Roma, Italia)

BA, MA:

  • Halil Braho (Università di Tirana, Albania)
  • Dea Hate (Università di Tirana, Albania)
  • Klea Mufali (Università di Tirana, Albania)

Ospiti

  • Alessandro Vanzetti (Sapienza, Roma, Italia)
  • Halil Shabani (Archeologo e storico, Saranda, Albania)
  • Giuseppe Valentini (MA, Sapienza, Roma, Italia)

Supporto

Le attività della Missione Archeologica della Sapienza a Çuka e Ajtoit sono state rese possibili anche grazie ad una proficua collaborazione con enti istituzionali e imprese italiiane e albanesi, alle quali va tutta la nostra gratitudine per il continuo supporto.


La Missione Archeologica della Sapienza a Çuka e Ajtoit ringrazia per il suo continuo e fondamentale supporto Past & Present Journeys, Tirana.

Past & Present Journeys


Si ringrazia Rilievi srl per la strumentazione GNSS e per il continuo supporto con strumentazione di rilievo e consigli
Rilievi srl


Infine, si ringrazia il programma ALBCORS del Geoportale Nazionale Albanese (ASIG) per il servizio RTK e per il supporto sul campo al rilievo topografico con strumentazione GNSS.


Enti istituzionali


Laboratorio di Archeologia Digitale alla Sapienza

Sapienza Università di Roma

Instituti i Arkeologjisë Tiranë (Albania)

Akademia e Studimeve Albanologike, Tiranë (Albania)

Con il riconoscimento ufficiale (dal 2022) e il supporto finanziario (dal 2023) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Bibliografia

  • Baçe, A. dhe V. Bushati. 1989. “Vështrim mbi banesën prehistorike dhe qytetare në Iliri dhe Epir.” Monumentet, 1, 5-48 (20 segg.)
  • Bogdani. 2006. “Le fortificazioni di età ellenistica di Çuka e Aitoit.” Ocnus, 14, 43-59
  • Bogdani. 2009. “Çuka e Aitoit: një kontribut i ri (Çuka e Aitoit: a new assessement).” Iliria 33, 233-258.
  • Bogdani. 2012. “Le residenze rurali della Caonia ellenistica. Note per una nuova lettura.” Agri Centuriati 8, 121-144.
  • Bogdani, J. e E. Giorgi. 2012. Il territorio di Phoinike in Caonia. Bologna: Ante Quem (249-252).
  • Budina, Dh. 1971. “Harta arkeologjike e bregdetit Jon dhe e pellgut të Delvinës.” Iliria I, 275-342 (317-321)
  • Bogdani. 1974. “Gjetje Rasti. Rrethi i Sarandës.” Buletini Arkeologjik, 235-244 (235-236 e tab.II, 241).
  • Cabanes, P., M. Korkuti, A. Baçe dhe N. Ceka. 2008. Carte archéologique de l’Albanie. Tirana (88-91).
  • Ceka, N. 1976. “Fortifikimi antik i Butrintit dhe i territorit të presaibëve.” Monumentet 12, 27-44 (33-35 e tabb.I, III-IV, 40, 42-43)
  • I. Lyse Hansen, O.J. Gilkes e A. Crowson, Kalivo and Çuka e Aitoit, Albania. Interim report on survey and excavations 1928-2004 http://www.butrintfoundation.co.uk/publications.htm.
  • Hammond, N.N.G. 1931. “The terrain of Epirus and the Pindus routes.” Annual of The British School in Athens. 1, 94-95. plate VI a-b.
  • Hammond, N.N.G. 1967. Hammond, N.G.A. Epirus: the geography, the ancient remains, the history and the topography of Epirus and adjacent areas, Oxford: Oxford at the Claredon Press.
  • Hernandez, D.R. e R. Hodges. A c. 2020. Butrint 7: Beyond Butrint: Kalivo, Mursi, Çuka e Aitoit, Diaporit and the Vrina Plain. Surveys and Excavations in the Pavllas River Valley, Albania, 1928-2015. Oxford: Oxbow books.
  • Islami, S. 1975. “Problèmes de cronologie de la cité illyrienne. Aglométarions fortifiées illyriennes.” in Utverdena Ilirska Naselja. Posebna izdanja, Knjiga XXIV. Sarajevo, 37-45 (42).
  • Islami, S .1981. “Jeta Shkencore.” Iliria XI, 1, 269-273 (270).
  • Islami, S. 1982.“Qyteza e Çukës së Aitoit.” Saranda. Almanak 2, 9-18.
  • Islami, S. 2008 Historia e Ilirëve. Tirana (263-336).
  • Lako, K. 1982. “Kështjella e antikitetit të vonë në Çukën e Aitoit.” Iliria, XII, 2, 207-219
  • Lako, K.. 1982b. “Një keshtjellë e antikitet të vonë.” Saranda. Almanak, 2, 67-73.
  • Leake, W.M. 1935, Travels in Northen Greece I London.
  • Louis, H. 1927. Albanien. Eine Landeskunde vornehmlich auf Grund eigener Reisen. Stuttgart.
  • Pouqueville, F.C.H.L.1936. Voyage dans la Grèce II. Paris.
  • Robert, L. 1940. “Pergame d’Epire.” Hellenica I, 95-105.
  • Shabani, Halil. 1983. “Njoftime arkeologjike nga zona e Konispolit (Ndihmesë për hartën arkeologjike të vendit) / Informations archéologiques de la région de Konispoli.”, Iliria 13, 1: 261-276.