Il blog è una delle sezioni più dinamiche del LAD: Laboratorio di Archeologia Digitale alla Sapienza in quanto raccoglie contributo di varia lunghezza conteneneti recensioni, notizie, tutorial, appunti e note relative a progetti, tecnologie, strummenti, standard in uso nel campo della ricerca archeologica. Si tratta di uno spazio aperto e collaboratico, per il quale accettiamo e stimoliamo contribuzioni esterne, per le quali vi preghiamo di scrivere a julian.bogdani@uniroma1.it.
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HDME: Harris Matrix Directus Extension è un nuovo plugin sviluppato dal LAD per la costruzione e visualizzazione interattiva di Matrix di Harris all'interno di banche dati relazionali realizzate con la piattaforma Directus.io. Il plugin è stato testato con successonella documentazione degli scavi del LAD A Çuka e Ajtoit (Albania), dove da più di u anno sta venendo sperimentando Directus.io.
La difusione sempre più capillare di metodi di rilievo archeologico basati sulla tecnica della fotogrametria rende necessario la creazione di procedimenti che permettano di recupare dai modelli 3D “prodotti tradizionali” della documentazione archeologica. Se la creazione delle piante è gestita nativamente da software del settore, come il popolarissimo Agisoft Metashape, quella di prospetti e sezioni richiede del lavoro in più. Questo articolo vuole offrire qualche strumento in più in questa direzione.
In questo articolo spiegheremo come automatizzare la raccolta di dati statistici sulla metrologia utilizzata nei paramenti murari antichi, faccendo uso di QGIS
In questa guida sarà affrontato un caso di utilizzo di multi criteria weighted-overlay analysis tramite software QGIS. Verrà preso in considerazione un caso di studio concreto, una domanda di tipo archeologico relativa ad un ambito cronologico e geografico ben preciso...
Geonode è un software molto diffuso per la condivisione dei dati geografici, utilizzato da numerosi enti pubblici e privati per la gestione e la distribuzione di varie tipologie di risorse cartografiche e non solo.
La diffusione di programmi open source sempre più performanti per la gestione dei dati geografici come QGIS, con il conseguente aumento di creatori di dati spaziali fa emergere l’esigenza di avere a disposizione sistemi di gestione di questa mole di dati per la loro fruizione pubblica. Questo articolo propone una panoramica degli strumenti open source a tal scopo oggi più interessanti.
Git è oggi il software più famoso e usato per il controllo delle versioni, usato nella stragrande maggioranaza dei progetti di sviluppo software, ma può tornare estremamente utile in tanti scenari diversi che non hanno a che fare propriamente con lo sviluppo.
I Sistemi Informativi Geografici (GIS) sono un mondo vasto e spesso complesso da affrontare e saper gestire. In questo articolo vi suggeriamo alcune risorse open source che possono correre in aiuto di utenti di vari gradi e livelli. L'elenco è in continuo aggiornamento ed è incentrato sulle risorse disponibili per il software QGIS..
Sacri lapides Aegypti è un progetto FARE MIUR ospitato alla Sapienza Università di Roma dal Dipartimento SARAS e diretto da Paola Buzi, professoressa ordinaria di Egittologia e Civiltà Copta presso lo stesso Ateneo e direttrice del centro di ricerca DigiLab Sapienza. SLA nasce nel 2017 come diretta prosecuzione del progetto ERC Advanced 2015 PAThs, di cui vuole essere un approfondimento dal punto di vista archeologico...
Il portale Lazio Antico, a cura della Sapienza UnIversità di Roma e Regione Lazio offre una mappatura digitale completa dei beni archeologici, dei siti e delle emergenze riferibili al mondo Antico in un periodo compreso tra la metà del sec. IX a.C. e la metà del sec. VI d.C. .
È ormai fatto noto come la cartografia storica sia sempre più uno strumento prezioso per le ricerche archeologiche. Ecco allora un un elenco ragionato e commentato di varie fonti di cartografa storica online, di accesso libero..
In questo breve articolo si descrive l'uso dell'asserzione `CASE` del linguaggio SQL, offrendo un caso di studio archeologico
La ricerca scientifica passa sempre di più attraverso la programmazione e la scrittura di codice. Per questo motivo è nato uno standard di citazione bibliografica per le repository digitali che ne permette il riconoscimento academico.
La codifica digitale della cronologia nele banche dati è un problema ben noto in ambito archeologico e più in generale umanistico. Oltre ai problmi concreti della ricercabilità, anche la possibilità di codificare in maniera formale l'incertezza e l'approssimazione sono questioni rilevanti. Lo standard EDTF introduce dello soluzioni molto interessanti, anche snon pienamente mature per l'utilizzo diffuso.